Dall’11 aprile al 13 aprile 2025

venerdì 11 e sabato 12 ore 21.00, domenica 13 ore 16.00

Alessio Boni in

Iliade, il gioco degli dei

Foto di Gianmarco Chieregato

Con

Alessio Boni


Testo di

Francesco Niccolini


Liberamente ispirato all’Iliade di Omero


Drammaturgia di

Roberto Aldorasi

Alessio Boni

Francesco Niccolini

Marcello Prayer


Con

Alessio Boni

Iaia Forte


E con

Haroun Fall

Jun Ichikawa

Francesco Meoni

Elena Nico

Marcello Prayer

Elena Vanni


Scene

Massimo Troncanetti


Costumi

Francesco Esposito


Disegno luci

Davide Scognamiglio


Musiche

Francesco Forni


Creature e oggetti di scena

Alberto Favretto

Marta Montevecchi

Raquel Silva


Produzione

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo


In coproduzione con

Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo

Fondazione Teatro della Toscana

Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla,

capricciosi, vendicativi, disumani: sono gli dèi immortali,

e la loro commedia è la tragedia degli uomini, da sempre.

Da un po’ di tempo però qualcosa è cambiato:

sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore,

hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi

né come né quando sia iniziato il loro tramonto.

R. Aldorasi, A. Boni, F. Niccolini, M. Prayer

«Cantami, o diva, del Pelìde Achille /l’ira funesta che infiniti addusse /lutti agli Achei…» chi non conosce i primi versi di uno dei capisaldi della cultura dell’intero Occidente… Incentrata sulla guerra di Troia, l’Iliade offre a Boni e al suo gruppo – il Quadrivio – l’occasione di osservare lo strano mondo delle divinità classiche, dei miti più antichi e della guerra di tutte le guerre, argomento che purtroppo non cade mai in disuso.

In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra.

Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore.