Venerdì 28 marzo 2025

ore 21.00

Benedetta Tobagi in

La Resistenza delle donne

Drammaturgia

Lorenzo Pavolini

Benedetta Tobagi


Regia

Lorenzo Pavolini


Letture

Susanna Gozzetti


Voce narrante

Benedetta Tobagi


Musica dal vivo

Giulia Bertasi


Reparto tecnico

Gianluca Patrito


Line Producer

Elisa Brivio


Una co-produzione

Intesa Sanpaolo

The Italian Literary Agency

Nell’ambito del programma di iniziative per la celebrazione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione organizzate dall’Associazione Zefiro di Monza con il sostegno del Comune di Monza e di ANPI, il Teatro Manzoni di Monza ospita lo spettacolo reading tratto dal libro La Resistenza delle donne Benedetta Tobagi (Giulio Einaudi Editore, 2022).

Testo vincitore del Premio Campiello 2023


A partire da una selezione di fotografie – individuate in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Resistenza di Torino – e attingendo alla memorialistica e alle testimonianze, Benedetta Tobagi – autrice del libro La Resistenza delle donne da cui lo spettacolo è tratto – fa rivivere storie di donne troppo spesso dimenticate, in un reading teatrale che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile.

Lo spettacolo ripercorre in modo storicamente documentato e insieme poetico un mosaico di esperienze tra loro diversissime, dal settembre 1943 alla fine della Seconda guerra mondiale. Storie di vita in larga parte consegnate al silenzio nei decenni successivi – perché troppo anticonvenzionali o dolorose – in cui sempre l’impegno politico si mescola a una dimensione intima: nel prendere posizione contro il nazifascismo le donne si trovano a sfidare pregiudizi e vincoli ben più antichi, spesso dolorosamente radicati dentro di loro, a ripensare cosa significhi essere donna, o madre, al significato delle relazioni d’amore e di cura. Il racconto vivido delle vite delle Resistenti fa affiorare interrogativi relativi al ruolo della donna, ancora oggi importanti: il maternage di massa, la questione della scelta, l’invisibilità femminile che diventa punto di forza, le tradizionali funzioni di cura che sublimano in forme di lotta, l’esperienza concreta delle “staffette”, la smania o il rifiuto di prendere le armi, l’esperienza del corpo e dell’eros, le esperienze indicibili della tortura e dello stupro, la tristezza, accanto all’entusiasmo, che accompagna la Liberazione, i silenzi e le troppe deformazioni, retoriche o ipocrite, dell’esperienza delle partigiane…

La Resistenza delle donne intreccia voci diverse e privilegia figure meno note rispetto alle future “madri costituenti” e a protagoniste più famose, per restituire il senso di quella che fu un’esperienza autenticamente popolare e trasversale rispetto alle classi sociali e alle culture politiche