Dal 10 al 12 gennaio 2025

venerdì 10 e sabato 11 ore 21.00, domenica 12 ore 16.00

Rocco Papaleo in

L’ispettore Generale

Foto di Tommaso Le Pera

Di

Nikolaj Gogol


Adattamento e regia

Leo Muscato


Con

Rocco Papaleo


E con

Elena Aimone

Giulio Baraldi

Letizia Bravi

Marco Brinzi

Michele Cipriani

Salvatore Cutrì

Marta Dalla Via

Marco Gobetti

Daniele Marmi

Michele Schiano di Cola

Marco Vergani


Musiche originali

Andrea Chenna


Scene

Andrea Belli


Costumi

Margherita Baldoni


Luci

Alessandro Verazzi


Produzione

Teatro Stabile di Bolzano

Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale e TSV Teatro Nazionale

L’Ispettore generale conduce in un mondo

in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza.

Ma non è l’uomo a essere malvagio;

è la società che lo rende corrotto e corruttore,

approfittatore, sfruttatore, imbroglione.

Leo Muscato

Rocco Papaleo è protagonista de L’Ispettore Generale di Nikolaj Gogol, uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa. Scritta quasi duecento anni fa, ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare, rivive oggi grazie alla regia di Leo Muscato.

Russia, 1836: per controllare la vita e l’operato dei suoi sudditi, lo zar Nicola I istituisce un nuovo organo di Stato chiamato Terza Sezione. È una sorta di inquisizione che persegue e ostacola tutti i liberi pensatori, fra cui Dostoevskij, Puškin e Gogol stesso. In breve tempo questo sistema scatena un processo di burocratizzazione della macchina amministrativa ed aumenta esponenzialmente il livello di corruzione fra i funzionari statali.

L’Ispettore Generale è una commedia satirica estremamente divertente che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile.

La trama, di per sé, è molto lineare e si basa su un equivoco: Chlestakov (Daniele Marmi) è un frivolo viaggiatore di passaggio in un remoto paesino che viene scambiato per un alto funzionario dello Stato spedito dallo zar ad indagare sulla condotta dei funzionari cittadini. Il malinteso scatena conseguenze nefaste per i “notabili” del piccolo villaggio – primo tra tutti per il Podestà (Rocco Papaleo) – che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati.

L’ispettore Generale conduce in un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza. Ma non è l’uomo a essere malvagio; è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore, sfruttatore, imbroglione.